Selim - Passo tra i passi (Tempo della materia) |
31 marzo - 9 settembre 2012 S’inaugura il 31 marzo, alle ore 16.30, presso il Museo Archeologico del Finale (Chiostri di Santa Caterina - Finalborgo) la mostra di Selim Abdullah, Passo tra i passi (Tempo della materia). Selim Abdullah, nativo di Bagdad (1950), espone al Museo Archeologico del Finale circa novanta opere: sculture in bronzo e in terracotta, dipinti e disegni. È così che, in quest’occasione speciale, «i manufatti archeologici del Museo Archeologico del Finale, risalenti alle ere primordiali della storia umana, sono ulteriori interlocutori del dialogo tra i lavori di Selim e lo spazio che li ospita. Per loro medesima natura molti di essi generano nei visitatori ulteriori suggestioni per corrispondenza materica (la creta) e cromatica (il rosso mattone e il grigio dell'argilla)» (G. Rotondi). L’esposizione è accompagnata da un ricco Catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, in cui l’evento - illustrato dai testi di Giovanni Murialdo e di Giovanna Rotondi Terminiello - è documentato da un ampio apparato fotografico. La mostra Passo tra i passi (Tempo della materia) rimarrà visitabile fino al 9 settembre 2012 negli orari di apertura del Museo Archeologico del Finale (ingresso museo e mostra: intero 4 euro, ridotto 2 euro): aprile, maggio, giugno e settembre ore 9.00-12.00 e 14.30-17.00 tutti i giorni tranne il lunedì; nei mesi di luglio e agosto ore 10.00-12.00 e 16.00-19.00 tutti i giorni tranne il lunedì. Selim Abdullah è nato a Bagdad nel 1950. Compiuta la formazione presso l'Istituto di Belle Arti di Bagdad, nel 1975 si trasferisce a Firenze per frequentare l'Accademia di Belle Arti, diplomandosi in scultura nel 1979. In Toscana si svolgono le prime mostre personali. Dal 1981 vive nel Cantone Ticino con lo studio a Besazio, nel Mendrisiotto. Nel 1989 soggiorna a Parigi alla Cité Internationale des Arts. Partecipa a varie mostre personali e collettive in gallerie e musei di diverse città svizzere ed europee. Sue personali si tengono, tra l’altro, al Museo Epper di Ascona (1991), al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1992), al Castelgrande di Bellinzona (1993), alla Galleria Bambaia di Busto Arsizio (1993, 1996 e 2010), alla Galleria Matasci di Tenero (1997 e 2012), alla Galleria Devoto di Genova (1999), allo Spazio-Teatro di Chiasso (2001), a Villa Rufolo a Ravello (2002), al Centro Culturale Svizzero di Milano (2004), al Museoteatro della Commenda di Prè di Genova (2011). Un'importante retrospettiva è stata allestita nel Museo d'Arte di Mendrisio nel 2003. Oltre a sculture di media e piccola dimensione, l’artista realizza opere a carattere monumentale di pubblica fruizione, tra le altre, a Bellinzona (Figura, gabbia e mappamondo, 1999) e a Chiasso (Tempo in città: cinque figure bronzee, 2005), sino al recente portale in bronzo della Chiesa di Genestrerio. La formazione del giovane Selim si svolge nel segno della scultura classica. Con l'arrivo a Firenze lo scultore assimila in particolare la lezione del Rinascimento toscano, per poi guardare ai maestri moderni (Auguste Rodin, Émile-Antoine Bourdelle, Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Alberto Giacometti). Al centro della sua ricerca si pongono la figura o il gruppo di figure visti in una sintesi di monumentalità e fragilità, quali vittime della storia, immagini di una memoria recente e nello stesso tempo molto antica (Spoglie d'Oriente). Marcella Snider Salazar (Dizionario e banca dati sull’arte svizzera e nel Principato del Lichtenstein www.sikart.ch)
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