Riflessi del Passato |
Vetri da scavi archeologici nel Finale
Intento dell’esposizione quello di richiamare l’attenzione del visitatore su questa classe di materiali che, a causa della loro fragilità, sono spesso recuperati in piccoli frammenti e richiedono un paziente lavoro di ricomposizione per ricostruire le forme ed ottenere quelle informazioni sulle connotazioni sociali e culturali dell’insediamento, sulla produzione, provenienza e destinazione funzionale dei manufatti, obiettivi primari di ogni indagine archeologica. Dopo l’introduzione nell’area siriaca, tra il 70 e il 50 a.C., della tecnica della soffiatura nella produzione vetraria, si assistette ad una rapida diffusione in tutto il Mediterraneo di officine dove operavano artigiani specializzati, che nel tempo adottarono materie prime e tecniche che si mantennero sostanzialmente inalterate fino all’avvento della “rivoluzione industriale”. Attraverso gli oggetti esposti ed i pannelli illustrativi non si è inteso tanto sottolineare i problemi connessi alle tecniche di produzione ed alla commercializzazione di oggetti in vetro, quanto piuttosto cercare di mettere in evidenza il loro ruolo nella vita quotidiana nelle diverse situazioni culturali, politiche e socio-economiche che si sono succedute nel territorio, quali riflessi delle abitudini alimentari, degli usi e delle mode. La mostra, realizzata col contributo della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, è stata curata da Daniele Arobba, Francesca Bulgarelli, Carlo Falcetti, Alessandra Frondoni, Giovanni Murialdo, Paolo Palazzi, Loredana Parodi, Giuseppe Vicino.
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