Il Finale e il mare |
Materiali per uno spazio espositivo dedicato alla marineria finalese La mostra, organizzata dal Museo Archeologico del Finale, dalla Sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e dall’Associazione “Compagnia di S. Pietro Finalmarina” di Finale Ligure, è stata l’occasione per presentare al pubblico i reperti riconducibili alla marineria finalese, da anni conservati presso il deposito del Museo Archeologico del Finale e conseguentemente sottratti alla fruizione. L’esposizione ha permesso di svelare il rapporto antico e spontaneo tra il Finale e il Mediterraneo, illustrato attraverso oggetti, dal Medioevo fino ai tempi più recenti, immagini realizzate da ignoti artisti o da affermati pittori, testimonianze sul lavoro di abili maestri d'ascia o di cartografi del passato, fonti notarili medievali. La mostra Finale e il mare non ha parlato solo di navi medievali, ma anche delle rotte dei Finalesi e le loro comunità nelle isole del Mediterraneo, degli ex voto, delle polene, dei quadri che hanno rappresentato tanti capitoli di questa storia, tra cui la compagnia dei patroni di barche di Finalmarina che, già nel XVII secolo, garantiva una mutua collaborazione tra i piccoli armatori marittimi della città; il progetto di un porto che gli Spagnoli immaginarono come terminale marittimo dei loro interessi nell’Italia settentrionale; i graffiti di nave incisi nelle rocce finalesi; i preziosi oggetti degli uomini di mare. Fino ad arrivare ai giorni nostri, ai cantieri navali del XIX-XX secolo, ben vivaci nelle fotografie di navi pronte al varo, costruite con i legnami di quercia dell’alta valle Bormida e con gli abeti del Ronco di Maglio, tradizionali foreste delle stato di Finale. L’esposizione ha accolto, tra i materiali esposti, il modello-ex voto di “Galera S. Antonio de Padua” e due polene in legno policromo di particolare pregio del XVIII secolo, modelli navali otto-novecenteschi, strumenti di navigazione, materiale da pesca e altri oggetti pertinenti all’argomento, sia appartenenti alle collezioni civiche, sia prestati da privati. Curatori della mostra Con la collaborazione di
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