L'immagine della Caverna delle Arene Candide tra presente e passato |
24 aprile - 27 giugno 2010 In occasione della XII Settimana della Cultura il Museo Archeologico del Finale ha promosso, in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria e il Comune di Finale Ligure, una mostra che ha costituito l’occasione di presentare al pubblico il logo e l’immagine coordinata della Caverna delle Arene Candide, selezionati tramite un concorso di idee in unico grado promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La volontà di ricercare e adottare un logo che potesse rappresentare la Caverna delle Arene Candide rientra nelle iniziative di valorizzazione in atto che hanno come fine l’apertura al pubblico della Caverna. La scelta del concorso di idee è stata adottata allo scopo di individuare nel modo più ampio possibile un segno grafico capace di esaltare l’eccezionale valore culturale della caverna, il rapporto tra il sito e l’ambiente circostante e il legame tra Uomo e caverna che tante preziose testimonianze ha lasciato al suo interno.< Al concorso hanno partecipato oltre ottanta professionisti e studi grafici da tutto il territorio nazionale. Il logo vincitore è risultato essere quello proposto da Grazia Cocco della Dedalo Group s.r.l. di Fabriano (AN) e contraddistinguerà tutte le iniziative volte a promuovere questo sito archeologico. Nella mostra oltre il logo vincitore, è stata esposta anche una selezione delle migliori proposte grafiche presentate al concorso. La Caverna delle Arene Candide, che si apre all’interno del Promontorio della Caprazoppa, tra Finale Ligure e Borgio Verezzi, prende il nome dalle dune di sabbia quarzosa, le “arene candide”, che fino agli anni ’20 del XX secolo si estendevano ancora dalla riva del mare fino alle pendici della grotta prima che lavori di cava ne decretassero la scomparsa. Dai primi scavi noti condotti da Arturo Issel, nel 1864, la caverna è stata oggetto di numerose ricerche archeologiche, fino ai fondamentali interventi, a partire dal 1940, di Luigi Bernabò Brea e Luigi Cardini e negli anni ’70 dello scorso secolo dell’equipe del prof. Santo Tinè dell’Università di Genova. Indagini sono tuttora in corso da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria (direzione di Roberto Maggi). All’interno di questo sito si conserva una sequenza archeologica, praticamente ininterrotta, che contiene imponenti tracce della frequentazione umana tra il Paleolitico superiore (26.000 anni fa) e l’età bizantina; si tratta della più articolata e completa stratigrafia archeologica del Mediterraneo. Le ricerche condotte hanno così reso, oltre a migliaia di reperti, anche una serie fondamentale di dati sull’ambiente, sulle condizioni di salute e di vita, sull’economia e sulle pratiche di gestione delle risorse naturali. L’esposizione, allestita presso la Sala mostre temporanee del Museo Archeologico del Finale, è stata articolata in una serie di pannelli, in quattro grandi vetrine e in una postazione multimediale. Nei pannelli i logo, suddivisi per temi, sono stati presentati affiancati alla descrizione di alcuni manufatti o al concetto cui i loro creatori si sono ispirati per comporli. In particolare i partecipanti al concorso hanno utilizzato quali soggetti di riferimento i cosiddetti “bastoni di comando” della sepoltura paleolitica del “Giovane Principe”, le statuine fittili femminili, le pintaderas (stampi in ceramica) risalenti al Neolitico, lo spazio fisico della caverna e il concetto di stratigrafia archeologica. Per alcuni logo, inoltre, sono state presentate anche le diverse “declinazioni” e le proposte d’uso quali la loro applicabilità per la realizzazione di carta intestata e buste, biglietti da visita e gadget. La mostra è stata completata da alcuni oggetti provenienti dagli scavi archeologici della Caverna delle Arene Candide, in particolare riferibili ai livelli del Neolitico sia da indagini ottocentesche ad opera di G.B. Amerano, sia dagli scavi condotti da L. Bernabò Brea, e da una selezione delle oltre quattrocento pubblicazioni edite, in quasi 150 anni, su questa importante caverna del Finalese. La postazione multimediale ha, invece, permesso di mostrare in un breve filmato numerose fotografie d’epoca, a partire dagli inizi del Novecento, dell’interno della caverna e del paesaggio circostante, oltre ad immagini delle numerose campagne di ricerca condotte e dei reperti più significativi rinvenuti, fino a quelle degli scavi tuttora in corso. La mostra, a cura di Andrea De Pascale (Museo Archeologico del Finale - Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Finalese) e Stefano Rossi (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria), con la supervisione di Roberto Maggi (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria), è stata realizzata grazie al contributo delle società “Mediare Real Estate” e “Rocca Mar s.r.l.” e con il supporto della Freddi s.p.a., main sponsor delle ricerche nella Caverna delle Arene Candide condotte dal 2008.
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