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Giocando con il vetro e con l'acqua. Visioni allargate.

Personale fotografica di Pier Paolo Strona

20 luglio - 17 agosto 2008

Le opere fotografiche di Pier Paolo Strona, presentate in questa personale sono incentrate su tre diversi filoni di ricerca: riflessioni di immagini nel vetro, riflessioni di immagini nell’acqua e visioni allargate di luoghi e paesaggi.

GIOCANDO CON IL VETRO

Il vetro ha la proprietà di riflettere e lasciar passare la luce, ren­den­do così possibile la sovrapposizione di due immagini, quella ri­fles­sa, alle proprie spalle, e quella reale, al di là del vetro stes­so: diventa così possibile guardarsi attorno con occhi nuovi, fis­san­do le due immagini con un solo scatto. Le luci, le forme e i co­lori che compongono le immagini presentate rappresentano dun­que visioni reali che sono sotto gli occhi di tutti e possono es­se­re os­servate ed apprezzate da chiunque si trovi a passeggiare per le vie di una cit­tà.
Anche se potrebbero apparire a prima vi­sta frutto di fantasia e di ela­bo­ra­­zioni complesse, queste com­po­si­zioni a tratti surreali e oniriche, quasi giochi astrat­ti di forme e di colori, sono invece semplici momenti di realtà colti con l’obiet­ti­vo della macchina fotografica, scatti unici realizzati osservando, ma­gari con un pizzico di ironia, il paesaggio urbano intorno a sé. Guar­dandole viene da pen­sare che forse la realtà può essere più fan­ta­siosa ed imprevedibile di qual­sia­si fantasia. Queste im­ma­gi­ni vogliono essere anche un invito a passeggiare lungo le vie di una città con un occhio nuovo, più curioso e pron­to a cogliere quel­le visioni che ci stanno intorno, magari soltanto per qual­che bre­ve attimo, e che, come tutte le cose belle ed insolite, possono apri­re una parentesi di apprezzamento estetico e di riflessione co­struttiva nel nostro ani­mo, rompendo un poco il nostro tran-tran quotidiano.
Se la Fotografia può essere considerata una for­ma d’arte e i fotografi artisti, eb­bene, tutti coloro che osservano que­ste fotografie potranno anche essere in qualche misura par­te­cipi di un processo creativo, osservandole con la propria men­te, dandone una loro ”interpretazione”, cogliendo aspetti presenti in esse, ma forse diversi da quelli che aveva visto lo stesso foto­gra­fo quando le scat­tava. Possiamo fare un’analogia con la Mu­si­ca: il compositore scrive un pez­zo di musica seguendo il suo estro creativo e sviluppando una sua idea.
Una volta sulla carta, pe­rò, quella musica si presta ad infinite interpretazioni da parte dei di­versi esecutori, nei momenti storici successivi, con nuovi strumenti musicali inesistenti allora, interpretazioni che il com­po­si­tore non aveva o non avrebbe mai potuto immaginare, e che tut­tavia erano presenti, nascoste, nella pagina che aveva scritto, esi­stevano potenzialmente in essa fin dall’inizio. Così anche que­ste fotografie si prestano a tante diverse interpre­ta­zio­ni, proprio per­ché non vogliono essere una copia il più possibile fedele di quel­la che normalmente e distrattamente tutti noi consideriamo la realtà oggettiva, ma al contrario ne vo­gliono cogliere e rap­pre­sen­tare la natura fantastica, eppure reale, che molto spesso ci di­men­tichiamo di guardare.

GIOCANDO CON L’ACQUA

Un altro modo di guardarsi intorno e scoprire la bellezza che ci cir­conda è quello di osservare la realtà riflessa nell’acqua, ren­den­doci conto che essa ci appare più viva di quella che riteniamo ve­ra, il "Mito della Caverna" di Platone che si materializza da­van­ti ai nostri occhi. Le pozzanghere, ad esempio, sono soggetti molto complessi, in quanto, al di là del riflesso vero e proprio, esi­stono anche altri ele­menti: il fondo del terreno che appare in tra­sparenza, varie co­se che possono galleggiare sul pelo del­l’acqua, la forma della poz­zanghera e il suo interagire con le zo­ne asciutte cir­co­stan­ti, con la creazione di spazi a volte mol­te­pli­ce­mente connessi. Luce, geometria, riflesso e traspa­ren­za sono quin­di presenti nel­l’occhio e nella mente di chi le osserva e tenta di fissarne le imma­gini.

VISIONI ALLARGATE

A volte, volendo comunicare la bellezza di quello che ci circonda, si sente la necessità di disporre di inquadrature diverse da quelle standard che ci offre la macchina fotografica: ecco allora la possibilità, che oggi il computer ci dà, di fondere insieme in un unica immagine decine e decine di scatti, con la libertà assoluta di definire i contorni della nostra visione così come desideriamo per meglio comunicare le sensazioni provate in quel luogo.

 

Info

Museo Archeologico
del Finale

Chiostri di Santa Caterina

I-17024
FINALE LIGURE BORGO (SV)

Tel.:

+39 019.690020

+39 351.7306191

E-mail:
info@museoarcheofinale.it

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Orario

Orario Estivo (dal 15/06 al 15/09): da martedì a domenica, ore 10.00-13.00 / 16.00-19.00

Orario Invernale (dal 16/09 al 14/06): da martedì a domenica, ore 9.00-12.00 / 14.30-17.00

Lunedì chiuso

 

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01.01 / 06.01 / Pasqua (pomeriggio) / 24.12 (pomeriggio) / 25.12 / 26.12 / 31.12 (pomeriggio)

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